
Trattoria da Lucio, sulla darsena di Rimini. Quando il mare diventa arte culinaria
All’inizio di novembre, ho avuto il piacere di visitare la Trattoria da Lucio, guidata dal giovane e talentuoso chef Jacopo Ticchi. Una realtà unica nel panorama della cucina contemporanea, capace di combinare gusto e grande tecnica, rispetto per il mare e zero sprechi.
Jacopo non è solo uno chef, è un visionario. La sua esperienza, maturata tra Italia ed estero, gli è valsa numerosi riconoscimenti, tra cui una menzione nella Guida Michelin, il premio di Chef Emergente 2024 assegnato da Food and Travel Italia, e il prestigioso riconoscimento per il “Best Interior Design” da parte di Food & Wine Italia, grazie alla nuova location situata nella splendida darsena di Rimini e recentemente anche i 3 Cappelli della Guida Espresso 2025.

LA NUOVA CASA DEL GUSTO: LA DARSENA DI RIMINI
La nuova sede della Trattoria da Lucio rappresenta un’evoluzione importante. Situata direttamente sulla darsena, regala ai suoi ospiti una vista mozzafiato sul mare, che diventa parte integrante dell’esperienza. Entrando, si percepisce subito un’atmosfera calda e accogliente: gli interni, curati nei minimi dettagli, sono il perfetto equilibrio tra la rusticità della tradizione marinara e un design moderno e minimalista.
I tavoli in legno naturale e la cucina a vista, con forno a legna e griglia come protagonisti, creano un connubio tra artigianalità e spettacolo. La sala trasmette una sensazione di apertura e trasparenza, in cui ogni elemento, dalla scelta delle luci alla disposizione degli spazi, sembra raccontare una storia. È come se il mare non fosse solo fuori, ma entrasse nel locale per accompagnare ogni piatto e ogni momento.
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UNA SQUADRA DA FUORICLASSE
Ciò che rende Jacopo Ticchi un fuoriclasse non è soltanto il suo talento, ma anche la capacità, tipica dei grandi leader, di circondarsi di una squadra alla sua altezza. Alla Trattoria da Lucio, il lavoro di squadra si percepisce in ogni aspetto dell’esperienza: dai piatti in cucina alle spiegazioni in sala, tutto è orchestrato con un’attenzione incredibile.
Giovani, preparati, e appassionati, i membri della brigata di cucina e sala sono la spina dorsale di questa esperienza gastronomica. Ogni ospite si sente coccolato e seguito da un team che non si limita a servire, ma coinvolge e racconta, trasformando ogni momento in un’esperienza unica e personale. È come se ogni componente della squadra contribuisse a creare un legame diretto con il cliente, trasmettendo il senso profondo del progetto di Jacopo.
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UN’ODE ALLA SOSTENIBILITÀ
Jacopo Ticchi ha fatto della sostenibilità il cuore pulsante della sua cucina. La frollatura del pesce, una tecnica che consente di esaltarne sapore e consistenza, è una delle sue cifre stilistiche. Ma ciò che rende la Trattoria da Lucio davvero unica è il suo approccio “zero sprechi”: ogni parte del pesce viene valorizzata, anche quelle che tradizionalmente sarebbero scartate.
Inoltre, il menu segue i ritmi del fermo pesca, utilizzando esclusivamente ciò che il mare dell’Adriatico offre in quel momento, senza cedere alla tentazione di prodotti importati. È un messaggio chiaro e deciso, che parla di autenticità e consapevolezza.

UN TALENTO CHE ATTIRA TURISMO
Ci sono ristoranti che diventano mete di passaggio e altri che rappresentano una destinazione. La Trattoria da Lucio rientra sicuramente nella seconda categoria. Come tanti, ho scelto di partire da Foggia per arrivare fino a Rimini, non per caso, ma per vivere un’esperienza gastronomica precisa, costruita attorno alla figura di Jacopo Ticchi.
A differenza di molte realtà che puntano su folklore o scene virali sui social, Jacopo attira per la sua capacità di raccontare il mare attraverso ogni piatto. È un talento che sposta le persone, che le invita a percorrere chilometri per scoprire qualcosa di unico, lontano dalla banalità e dalla spettacolarizzazione fine a sé stessa.
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UN TALENTO IN CERCA DI GIUSTIZIA
E qui si apre una riflessione: come mai una cucina di tale qualità, sostenuta da una filosofia tanto innovativa e rispettosa dell’ambiente, non ha ancora ricevuto la stella Michelin? Non solo: sarebbe giusto riconoscerle anche la stella verde, un premio che valorizza proprio l’impegno per la sostenibilità. La scelta di puntare tutto su prodotti locali e sull’uso consapevole delle risorse dovrebbe essere premiata non solo dai clienti, ma anche dalle istituzioni gastronomiche.
Jacopo Ticchi e la sua Trattoria da Lucio rappresentano un esempio virtuoso per la ristorazione italiana, dimostrando che si può innovare senza perdere il legame con le radici. È un progetto che va oltre il cibo, parlando di etica, passione e amore per il proprio territorio.
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MENÙ DEGUSTAZIONE
-CRUDO
Ricciola, le sue uova e pompelmo. Rana Pescatrice, mazzancolle e alghe bollite.
Tonno Rosso, finger lime e foglie di cappero.
Fasolari e portulaca.
Porcini crudi e Limoni di Mare.
Polpo e caffè.
-CROSTA
Pesce cotto in crosta di pepe nero, salsa ai pinoli e limone e Misticanza al fegato di seppia.
-BRACE
Collare di Tonno.
Frattaglie di pesce misto.
Cipolla cotta sotto la cenere.
-EXTRA
Coda di Ombrina Pastellata e fritta.
-GUAZZETTO
Brodetto di pesce tradizionale.
-INTERMEZZO
Pelle di pesce, Granita di Lime.
-PASTA
Cappelletti vuoti alla panna e gonadi di seppia.

Antonio Mercaldi Iron Foodie